È finalmente finita la stagione più travagliata di questa nostra giovane saga. Il calcio europeo e il mercato si sono presi la scena in questo mese d’agosto mentre noi abbiamo tirato un attimo il fiato cercando di ricaricare le batterie. All’orizzonte si intravede già un’annata 2020-2021 carica di incognite legate sia alla compressione del calendario della nostra Serie A che ad una possibile seconda ondata di Covid 19. È tanto il lavoro che c’aspetta, sia dal punto di vista organizzativo che regolamentare.
Ma per adesso rimaniamo sulle questioni leggere. Questo pezzo ha come unico scopo quello di far da ponte tra l’annata che si è appena conclusa e quella che sta per cominciare.
Per la prima volta in tre anni il nostro fantacalcio non ha avuto un padrone incontrastato. I triplete di Stygia e Aquilonia sono un lontano ricordo. Le tre competizioni hanno visto vincere tre squadre differenti e, se si eccettua la Supercoppa che aveva già preso con un certo anticipo la via di Brythunia, le altre due sono state tirate fin quasi all’ultimo istante.
Incredibile è stato il finale di una Coppa di Lega che ha visto ben quattro tagliare il traguardo in appena 16 punti. Basti pensare che l’anno precedente tra la prima (Aquilonia) e la seconda (Corinthia) i punti di distacco erano stati ben 70.
Ad aggiudicarsi l’Elmo d’Oro sono stati gli Stygia Ophidians in un arrivo al fotofinish che ha lasciato tutti col fiato sospeso fino agli ultimi istanti dell’ultima giornata con il bonus-goal di Kouamè (Spa-Fiorentina) che ha messo il sigillo definitivo sul successo dei giallo-cerchiati.
Lo Scudo d’Oro è stato invece assegnato con un turno d’anticipo nell’incredibile scontro diretto della trentacinquesima giornata tra Corinthia e Stygia terminato 4-3 e deciso dal fattore campo visto che le due squadre avevano terminato in perfetta parità l’incontro facendo registrare 80,5 punti ciascuna.
Una stagione al cardiopalma, dunque, dove il confine tra il trionfo e la cocente delusione è stato molto, molto, labile.
La grande sconfitta è sicuramente Aquilonia. La franchigia che aveva dominato l’annata precedente grazie ai goals di Fabio Quagliarella è finita ovunque fuori dal podio. E questo nonostante un mercato faraonico che aveva visto approdare alla corte dei Crociati prima Romelu Lukaku e Radja Nainggolan e poi Zlatan Ibrahimovic.
Le ragioni di questo flop sono molteplici e sono da ricercarsi soprattutto nella lunga sequela di infortuni che ha colpito la franchigia più prestigiosa della nostra Hyboria League: Ilicic, Quagliarella, Nainggolan e Lulic (fondamentale nelle vesti di capitano) hanno lasciato per vari tratti della stagione la squadra priva del loro contributo. E i sostituti non sono stati sempre all’altezza (vedi le stagioni altalenanti di Gervinho e Callejon).
I bianco-rossi avevano tenuto a lungo le redini del Campionato ma nel post-lockdown sono crollati, lasciando agli avversari tutti gli scontri diretti. Clamorosa è stata la sconfitta patita in Stygia alla trentunesima giornata. Un 5-1 pesantissimo che ha incrinato in maniera pressoché definitiva le possibilità dei Crociati di confermarsi al vertice del nostro fantacalcio.
La pietra tombale sulla stagione dei campioni in carica è arrivata all’ultima giornata quando i due rigori falliti da Ibrahimovic e Quagliarella li hanno fatti capitolare al cospetto di Ophir. La sconfitta è costata ai Crociati anche il terzo posto.
All’estremo opposto troviamo Corinthia. La squadra più amata dai nostri followers di twitter, inserita sin da principio tra le favorite del torneo, ha sorpreso tutti andando a vincere uno Scudo d’Oro che, ad un certo punto, sembrava irraggiungibile.
I bianco-verdi lo hanno fatto inanellando otto vittorie consecutive tra la ventottesima e la trentacinquesima giornata. Poco importa per il doblete sfuggito in Coppa per una manciata di punti. Parolo e compagni sono stati protagonisti di una stagione memorabile.
Il lungo infortunio di Zapata e il flop clamoroso di Piatek, uno degli uomini più attesi, sembravano averne ridotto notevolmente le chances. Ma la costanza nelle prestazioni e una qualità media molto elevata della rosa hanno fatto la differenza nello sprint finale. Senza contare che questo primo titolo dei Wisemen lascia aperta la porta ad un possibile, per quanto improbabile, arrivo di Leo Messi.
Sognare non costa nulla…
È stata una stagione memorabile anche per Brythunia, anch’essa al primo alloro della sua storia. I giallo-neri si sono aggiudicati le Spade d’Oro d’Hyboria con una lunga cavalcata a suon di punti extra che ha visto protagonista incontrastato il capitano Papu Gomez.
Difendere il titolo di specialità potrebbe essere molto complicato il prossimo anno. I Barbudos, squadra che si era sempre ben comportata senza però mai raggiungere vette d’eccellenza (se si eccettuano i due terzi posti in Coppa e Supercoppa della stagione 2017-2018), è al centro del mercato e potrebbe uscir totalmente rivoluzionata dalla prossima sessione estiva.
La difesa ha già perso Smalling mentre a centrocampo, dopo l’addio di Miralem Pjanic, è arrivato anche quello di Allan. Sulla trequarti a salutare è stato Jack Bonaventura mentre in attacco, a fare le valigie, sono stati Babacar e, soprattutto, Andrea Petagna, partner fedele di Edin Dzeko nelle ultime due stagioni. Il bosniaco stesso sarebbe sul piede di partenza. Ai giallo-neri conviene, dunque, godersi il presente, visto che sul futuro aleggiano nubi piuttosto scure.
Koth è un’altra delle franchigie che possono dirsi soddisfatte della propria annata. Gli Steelers non hanno ottenuto alcun piazzamento a podio e, del resto, nessuno se ne aspettava. Ma hanno portato a termine la miglior stagione della loro storia ponendo le basi per un futuro più che roseo.
Muriel e Joao Pedro sono stati i punti di riferimento di una squadra che è stata difficile da affrontare per chiunque e che si è tolta diverse soddisfazioni come quella di espugnare per ben due volte il Conan Memorial o quella di rifilare ben 6 reti ad Argos in una giornata, la quindicesima, da record per i grigio-azzurri.
Il possibile addio di capitan Kolarov non deve spaventare una squadra ormai matura e pronta a fare il salto di qualità.
A metà del guado troviamo Ophidians, Golden Shields e Mariners, ma per motivazioni profondamente diverse.
Stygia, al secondo anno di Cristiano Ronaldo, ha dovuto accontentarsi dell’Elmo d’Oro e dello Scudo d’Argento. Non che sia poco, ma ad un certo punto della stagione il trionfo in Campionato sembrava scontato. Lo scarso rendimento in trasferta ha tradito i giallo-cerchiati che si sono dovuti accomodare sul secondo gradino del podio dopo l’incredibile (già citata) sconfitta in Corinthia per 4-3.
La franchigia più titolata della storia dell’Hyboria (sono quattro i trofei complessivi degli Ophidians) ci riproverà l’anno prossimo. Una squadra che ha CR7 non può non provarci, a prescindere dall’esito della sessione di mercato estiva dalla quale, comunque, dovrebbe uscire ulteriormente rinforzata, soprattutto nel reparto avanzato.
Che dire di Ophir? Se gli Ophidians sono la franchigia più titolata della storia dell’Hyboria League i Golden Shields sono quella che è andata più volte a podio. Dei nove a disposizione in questi tre anni gli Scudati ne hanno centrati ben sette. Tuttavia in nessuna delle sette occasioni Ciro Immobile (capocannoniere da record) e compagni sono riusciti a salire sul gradino più alto. Il marchio da eterna incompiuta è impresso sulla pelle di Ophir che può vantare ben quattro secondi posti e tre terzi posti.
Anche l’anno prossimo i Golden Shields partiranno tra i favoriti. Ma ci sarà bisogno di un colpo di reni per piazzare la zampata giusta perché gli altri, come al solito, non resteranno a guardare.
È stata una stagione in chiaroscuro anche per gli Argos Mariners. I bianco-celesti sono riusciti a centrare il primo podio della loro storia ma la delusione per il colore della medaglia è stata tanta. Le Spade d’Argento (complice una nostra scellerata scelta di formazione all’ultima giornata) sono sfuggite per solo mezzo punto. La squadra ha comunque mostrato una certa solidità durante l’arco di tutta la stagione e le basi per costruire un’annata ancora migliore ci sono tutte.
Bisognerà trovare un degno sostituto di Kulusevski (ammesso che il centrocampista non rimanga in rosa come premio grazie proprio alle Spade di Bronzo – vedi regolamento al paragrafo 9.3) e sperare che la Juve non ceda Paulo Dybala (ma del resto Andrea Pirlo pare aver messo la parola fine alle voci di mercato riguardanti l’argentino), vero punto di riferimento insieme al capitano Belotti di una squadra che ha tutte le carte in regola per competere ad armi pari con le migliori ancora per molti anni.
Non ci rimane che parlare delle ultime tre squadre rimaste. Le ultime tre in tutti i sensi.
Red Dragons, Smugglers e Snatchers hanno occupato, non sempre nello stesso ordine, le ultime tre posizioni di tutte le graduatorie. Il bilancio sulle annate di queste tre squadre è negativo, ma non lo è allo stesso modo per tutte.
Nemedia ha quasi trovato la quadratura del cerchio. I Dragoni Rossi hanno ancora una delle rose più scarse del nostro fantacalcio ma, perlomeno, adesso sembrano una squadra vera e possono guardare al futuro con ottimismo. Qualche infortunio in meno e un po’ di coraggio in più nella stesura delle formazioni da parte nostra avrebbero permesso ai rossoneri di ottenere qualche punto in più.
La squadra guidata da capitan Insigne ha, ora, un gran bel centrocampo (Pasalic, Malinovskiy, Pellegrini e Nandez offrono una discreta scelta), un attaccante esperto di riferimento (Sanchez) ed un Calhanoglu sempre più al centro del progetto Milan. Con un pizzico di fortuna nell’urna dei sorteggi e con qualche buona notizia in sede di calciomercato (ci riferiamo alla permanenza di Boga al Sassuolo), l’anno prossimo potrebbe andare ancora meglio.
Zingara ha fatto quel che poteva. Sin dalle prime giornate si era capito che questa sarebbe stata una stagione impossibile per gli arancio-neri. I tantissimi infortuni in difesa (specie quello di Capitan Chiellini) ci hanno costretto spesso a schierare gli Smugglers con formazioni d’emergenza, negandoci la possibilità di sfruttare al meglio il potenziale notevole che essi avevano sulla trequarti (mi riferisco soprattutto a Luis Alberto, Rebic e Chiesa).
Con il definitivo recupero degli infortunati e con qualche innesto di mercato decente l’anno prossimo la musica potrebbe cambiare. Anche se i timori per una partenza di Lautaro Martinez rimangono ancora molto alti.
E’ stata tremenda la stagione di Zamora, di gran lunga la peggiore delle squadre del nostro fantacalcio.
Le premesse per toccare il fondo c’erano tutte. L’arrivo di Mario Balotelli la scorsa estate rappresentava una vera e propria incognita. L’incognita si è tramutata in un fiasco completo, oltre ogni livello di immaginazione. Non che ci aspettassimo chissà quale miracolo ma almeno credevamo che l’attaccante del Brescia potesse riuscire ad arrivare in doppia cifra. Nada de nada. E con lui è andata a fondo tutta la squadra.
Il peso dell’attacco è rimasto sulle spalle di Rodrigo Palacio e Stefano Okaka, supportati a rotazione da Patrick Cutrone, Simone Verdi e Nikola Kalinic. Tutti attaccanti con minutaggi bassi e capacità realizzative trascurabili.
Arriverà finalmente l’attaccante in gradi di risollevare i bianco-neri e riportarli ad alti livelli l’anno prossimo? Impossibile saperlo. Fino ad ora l’unica certezza è rappresentata dalle partenze di Tonali e Fofana che andranno ad indebolire il miglior reparto dei bianconeri, la mediana. Il futuro pare tutt’altro che roseo per Zamora.
La stagione che verrà cominceremo man mano a scoprirla nelle prossime settimane. Avremo il mercato da tenere sott’occhio e, probabilmente, dovremo fare delle acrobazie regolamentari per far sì che le trentasei giornate in programma possano essere giocate regolarmente dalla prima all’ultima. Aspettiamo la pubblicazione ufficiale del nuovo calendario di Serie A (verrà svelato il 2 settembre) e vediamo cosa si può fare…
Man mano vi aggiornerò sugli sviluppi. Rimanete sintonizzati. Ci sentiamo su twitter…