Avevamo accolto a braccia aperte Mario Balotelli nella nostra Hyboria League convinti che l’arrivo di uno come lui avrebbe arricchito il nostro fantacalcio. Dalle polemiche sui giornali ai goals più incredibili, dagli scleri immotivati alle partite vinte praticamente da solo. Speravamo che potesse diventare la variabile impazzita di una stagione che si preannunciava caldissima sin da quegli ultimi giorni di vacanza.
L’attaccante del Brescia venne pescato dagli Zamora Snatchers, franchigia con uno Scudo d’Argento in bacheca ma in profonda crisi e bisognosa di una vera e propria rifondazione per poter tornare a competere ad alti livelli. SuperMario avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello dei bianconeri. L’uomo in grado di sparigliare le carte e dare un senso ad una squadra che in quella sessione di mercato era stata costretta a cambiare praticamente mezza rosa perdendo pezzi da novanta come Nainggolan, Veretout, Perisic, Di Lorenzo e, soprattutto, il capitano Daniele De Rossi. Le nostre fiches erano tutte puntate su di lui, tanto da fargli guadagnare anche l’onore di diventare uomo immagine della squadra.
Purtroppo è andata diversamente. Le sue quattro reti (parlo di quelle conteggiate col nostro metodo, in questa Serie A ne ha segnate cinque) sono servite a molto poco. Tre di esse sono giunte in occasione di altrettante sconfitte. Una sola aveva contribuito ad una vittoria di prestigio, quella colta alla quindicesima giornata contro i Corinthia Wisemen. E’ stato nettamente superiore il contributo del buon vecchio Rodrigo Palacio, veterano della franchigia che a quasi quarant’anni suonati guida ancora la processione cantando e portando la croce con goals, assist e anche tanti buoni voti. Cosa che a Marione è riuscita in maniera altalenante. Senza contare l’onnipresente spada di damocle dei cartellini (ben cinque ammonizioni ed un’espulsione in 19 presenze).
Gli Snatchers, prima della crisi Covid, stazionavano al terzultimo posto in tutte e tre le competizioni con speranze di podio pressoché nulle e la massima aspirazione di far da guastatori di feste altrui.
Peccato davvero. Ero convinto che in un ambiente più tranquillo come quello di Brescia, a casa propria e senza le pressioni della stampa e di un tifo che nelle grandi piazze non perdona mai niente, Balotelli avrebbe potuto trovare la sua dimensione ideale. Era una scommessa e un augurio che ad inizio stagione si facevano, né sono convinto, anche una buona parte dei suoi detrattori. E invece siamo qui a raccontare dell’ennesima occasione sciupata.
“In provincia si deve sudare, c’è ben poco da cazzeggiare” scrivevo ormai dieci mesi fa in “Aspettando le Hybalotellate” pezzo con il quale gli davamo il benvenuto ancor prima dei sorteggi di inizio settembre. Ma di sudore se n’è visto poco. O almeno questo ci è dato di sapere.
SuperMario è un ragazzo cui madre natura ha donato un talento fuori dal comune senza curarsi di donargli anche quel pizzico di giudizio (il minimo sindacale) che sarebbe bastato per poterlo mettere pienamente a frutto. Come accade non di rado l’uomo è diventato una macchina da soldi per sé stesso e per il suo entourage. Soldi sprecati se ci mettiamo nei panni di chi decide di darglieli nell’illusoria convinzione di poterne trarre qualche beneficio sia dentro che fuori dal campo.
Balotelli troverà squadra sicuramente anche l’anno prossimo. Il suo procuratore infinocchierà qualche altro presidente senza troppe difficoltà. Se il presidente in questione dovesse essere il proprietario di un club italiano saremo pronti a ri-accogliere Mario nella nostra lega, scommettendo di nuovo su di lui Altrimenti buona fortuna e…amici come prima.