Parto da una semplice premessa: sono una persona pragmatica, consapevole di cosa voglia dire fare i conti con la durezza della realtà e di come, a volte, il destino ti ponga di fronte a delle scelte obbligate cui difficilmente ci si può sottrarre. Detto questo, dunque, non voglio ergermi a moralizzatore. Non voglio fare come coloro che, comodi a casa in ciabatte, danno lezioni di vita dietro ad una tastiera senza mostrare la benché minima empatia nei confronti delle situazioni cui si riferiscono con tanto fervore.
Il mio essere allo stesso tempo sia pragmatico che empatico non mi sottrae tuttavia dal poter dare un giudizio rispetto ai magri risultati che le nostre squadre hanno ottenuto in questa settimana di competizioni europee. E il mio giudizio è tutt’altro che lusinghiero. Tre sconfitte, un pareggio ed una sola vittoria. Un bottino degno delle squadre di club russe. Per quanto tempo vogliamo andare avanti così? Possibile che il nostro campionato produca questa mediocrità? Non penso che i nostri club siano inferiori a quelli del resto del continente. Fatta eccezione per le corazzate multimilionarie spagnole e britanniche e tolti il Bayern e il Paris Saint Germain, possiamo giocarcela alla pari con tutte le altre. Lo ha dimostrato la Juve con due finali di Champions in tre anni. Lo ha dimostrato il Milan che, fino a quando ha solcato i campi della massima competizione per club, pur con una squadra che annoverava fenomeni tipo Kevin Constant e Michael Essien, è riuscito sempre a portare a casa qualche risultato decente, uscendo agli ottavi o magari ai quarti, e solo per manifesta inferiorità.
È un problema di mentalità. Da un paio di anni a questa parte alcune delle nostre società vedono le competizioni europee meramente come un bancomat. L’importante è piazzarsi bene in campionato conquistando l’accesso alla prima fase e i relativi milioni di premio. Poi, ad onorare l’impegno, Dio ci pensa. È tutto tremendamente sbagliato, oltre che offensivo rispetto al concetto di sportività. Io capisco i problemi di Sarri. Lo so che la sua rosa fa un’enorme fatica a portare avanti più di un impegno a settimana. Ma i milioni per la Champions League sono entrati e il fatto che De Laurentiis non li abbia spesi per rinforzare adeguatamente il parco giocatori non esime la Società Sportiva Calcio Napoli dall’onorare i suoi impegni fino in fondo. Ne va dell’onorabilità del nostro calcio, e ne va soprattutto della regolarità delle competizioni stesse. L’Europa League non è il “torneo del prosciutto” che si gioca d’estate al paese. È la seconda competizione continentale per club che, se vinta, garantisce l’accesso alla Champions League dell’anno successivo, nonché la possibilità di giocarsi sulla gara secca un altro, prestigiosissimo, trofeo: la Supercoppa. Chi vi partecipa deve farlo come si deve. Sia per se stesso, sia perché “regalare” all’avversario il passaggio del turno è scorretto nei confronti di tutte le altre partecipanti. Lo stesso discorso vale per la Lazio di Simone Inzaghi che si è presentata ieri a Bucarest con mezza squadra fatta di riserve.
Il Napoli è in piena corsa scudetto. La Lazio è in piena corsa per il quarto posto. Bisogna essere pragmatici e concentrarsi sugli obbiettivi realmente raggiungibili? Ok. Gattuso ieri sera ha schierato il Milan titolare. Aveva l’impegno più agevole e ha preferito comunque spremere ulteriormente i migliori. Risultato raggiunto in pieno: 0-3, passaggio del turno archiviato, e turnover che potrà essere ampiamente messo in atto, senza patemi d’animo, nella gara di ritorno a San Siro. Eppure domenica sera i rossoneri avranno una partita importantissima contro la Sampdoria. Qualcuno potrà dire “Vabbè, ma al Milan è rimasta solo l’Europa League, è logico che investa le forze e le energie migliori su queste partite”. Sinceramente vi dico che, ad ora, gli obbiettivi più importanti per il Milan rimangono campionato e Coppa Italia. Obbiettivamente le possibilità che la squadra di Gattuso possa conquistare l’Europa League sono veramente basse. Auguro ai rossoneri di arrivare più avanti possibile, ma dagli ottavi di finale in poi la musica sarà ben diversa.
Credo che, insieme al Milan, alla fine passerà il turno anche la Lazio. L’Atalanta può ancora giocarsela e la Roma ha tutte le carte in regola per aggiudicarsi la doppia sfida contro lo Shakthar. Ma con la situazione del Napoli fortemente compromessa e quella della Juve appesa ad un’impresa che sarà difficile da realizzare nella prossima trasferta di Wembley, rischiamo di trovarci con le due squadre più forti del nostro movimento calcistico (e le uniche probabilmente in grado di arrivare in fondo) fuori dall’Europa già a Febbraio. Non è una bella cosa.
Vi lascio agli highlights. Scusate per la cattiva qualità delle immagini ma di solito, prima di un paio di giorni, si trovano solo video di questo livello su Youtube.
Io mi rituffo nel fantacalcio che la ventritreesima giornata dell’Hyboria League è dietro l’angolo. Ci sentiamo su twitter.