In tanti lo hanno amato e in tanti hanno fatto fatica a sopportarlo. I suoi gesti in campo e le sue parole fuori dal rettangolo di gioco non sono mai state banali. Sulle sue vittorie e sulle sue sconfitte si è costruito un mito. Ieri ci ha lasciato, calcisticamente parlando, la figura che più di tutte ha rappresentato il calcio italiano nel mondo negli ultimi 20 anni: da Pechino a Montevideo, passando per Accra. Chiunque sia anche solo sfiorato dall’interesse per il calcio, conosce Gianluigi Buffon.

Nonostante non sia juventino e nonostante non abbia mai nutrito particolare simpatia per l’estremo difensore bianconero, mi ritengo fortunato. Al crepuscolo del calcio romantico ho potuto veder giocare una bandiera come lui. Uno che per diciassette anni ha sposato una maglia senza mai tradirla nonostante le innumerevoli lusinghe che giungevano da tutto il continente. Un campione che ha deciso di seguire quella maglia nella buona e nella cattiva sorte. Sempre. Anche in Serie B. Avesse cambiato squadra nessuno gliene avrebbe fatto una colpa.

Di giocatori come lui ne sono rimasti pochi, anzi pochissimi. Li stiamo vedendo appendere le scarpette al chiodo uno dopo l’altro. L’anno scorso ci ha salutato Francesco Totti. Prima di lui Alessandro Delpiero, Xavier Zanetti, Paolo Maldini. Io sono tra quelli che ha fatto in tempo a vedere anche i fratelli Baresi e Beppe Bergomi.

Gigi Buffon è uno degli ultimi rappresentanti di un calcio che non c’è più. Con il suo ritiro il cerino passa ora nelle mani di Daniele De Rossi, il rappresentate più illustre della famiglia dei decani del nostro campionato. Famiglia cui appartengono ormai davvero in pochi. A tutti loro va il mio grazie. Grazie per esser rimasi fedeli per tanti anni alle maglie che indossate. Grazie perché rappresentate un punto fermo in un mondo in cui tanti “professionisti” vanno in giro per l’Europa a caccia dell’ingaggio anziché dell’amore dei propri tifosi.

Grazie Gigi per tutte le volte che mi hai fatto imprecare da avversario.

E grazie per tutte le volte che mi hai fatto gioire da tifoso. In particolare per quella della quale tra due giorni festeggeremo il dodicesimo anniversario.

Buona fortuna e cerca di divertirti ancora. Magari è la volta buona che ci scappa questa benedetta Champions League.