E’ bastato un gol di Insigne su calcio di rigore per ridare almeno in parte un po’ di luce a questa buia settimana di amichevoli internazionali che ci ha visto fare da sparring partner a due selezioni che, nonostante il blasone, secondo me avranno grandi difficoltà anche ad arrivare ai quarti di finale di Russia 2018. C’è voluto il Var (Dio sempre lo benedica) per tornare a segnare dopo quasi 400 minuti. L’ultima rete azzurra risaliva ad ottobre. Quando Candreva la scagliò dentro (sì, scagliare è il verbo più appropriato) contro l’Albania qui si stava vendemmiando, mio figlio non aveva ancora compiuto un anno e l’Inter era in lotta per lo scudetto (risate di sottofondo).
Di acqua ne è passata sotto i ponti in questi mesi ma in Federazione sembrano non avere fretta. Hanno mandato il povero Gigi Di Biagio a fari spenti verso queste due partite dicendogli che con esse avrebbe potuto guadagnarsi la possibilità di guidare gli azzurri sia nella Nations League che nelle qualificazioni ad Euro 2020. Voi cosa avreste fatto al posto suo? Ho letto molti commenti seccati per il ritorno di Buffon o per la mancanza di coraggio nell’accantonare i protagonisti della “miglior generazione non protagonista” (Parolo, Candreva, Florenzi, Bonucci…) per dare spazio ai talenti emergenti, quei pochissimi disponibili al momento, e far partire la rifondazione. Ma parlare di rifondazione, oggi come oggi, è una contraddizione in termini. Una rifondazione necessita di un progetto ad ampio respiro che possa stagliarsi nel medio-lungo termine. E un progetto del genere ha bisogno di un commissario tecnico nel pieno del suo mandato. Va da sé che pretendere questa rifondazione da un Di Biagio a contratto per due partite equivale più o meno al voler affidare un piano quinquennale del Gosplan ad un collaboratore a chiamata. E’ un discorso che non sta in piedi.
Mettiamo da parte dunque questa triste pagina (e con essa tutte le polemiche) e concentriamoci sul 20 maggio. A campionato chiuso qualcuno dovrà mettere un punto a questa storia assumendosi la responsabilità di scegliere il nuovo commissario tecnico. A me andrebbe bene anche lo stesso Di Biagio, non ne faccio tanto una questione di nomi. L’importante è che l’investitura sia piena e che al soggetto in questione vengano dati tutti gli strumenti per poter stilare una nuova tabella di marcia. Solo in quel momento potremo pretendere di veder partire un nuovo ciclo. La selezione dei futuri azzurri richiederà scelte coraggiose, in alcuni casi forse anche dolorose. Il nuovo Ct dovrà decidere con che modulo giocare e a quali uomini affidare le chiavi della squadra. Il nuovo Ct dovrà scegliere quelli da scartare definitivamente, quelli cui dare una nuova possibilità, quelli da lanciare nella mischia per la prima volta. Queste sono cose che può fare solo una persona che ha ben chiaro il suo orizzonte. Settembre è più vicino di quel che sembra e il girone di Nations League, con Polonia e Portogallo e solo quattro gare da giocare, è tosto. Se stecchi una partita arrivare ultimi e retrocedere è un attimo. Con tutto ciò che ne conseguirebbe in termini di ranking e di accoppiamenti per le qualificazioni ad Euro 2020.
Scegliete bene. Ma, soprattutto, scegliete.
(dal canale ufficiale FIGC Vivo Azzurro – Nazionale Italiana Calcio)
Argentina-Italia 2-0 (Banega, Lanzini)
Inghilterra-Italia 1-1 (Vardy, Insigne)