È in un pomeriggio piovoso di metà maggio che ti spiattelli sul divano, virtualmente insieme a migliaia di altri appassionati, a guardare una partita che molto probabilmente non avresti mai visto in condizioni di normalità.

Quella tra Borussia Dortmund e Schalke 04 è stata, a suo modo, una sfida storica. La Germania ha dimostrato ancora una volta di essere il paese meglio organizzato del continente. Se oggi il campionato teutonico è potuto ripartire è perché lo stato tedesco è riuscito a rispondere in maniera più incisiva alla crisi sanitaria che ha paralizzato il mondo intero contenendo il numero dei contagi e, cosa ancora più importante, quello delle vittime.

Al momento la Bundesliga, proprio come il modello tedesco, rappresenta un faro per tutte le altre leghe europee vogliose di ripartire. Il suo esempio può fungere da traino anche per la nostra Serie A sempre che, tra un mese, la situazione sanitaria sul nostro territorio sia compatibile con un impegno del genere.

La disinfezione dei palloni

Devo ammetterlo, la mia esperienza di spettatore non è stata entusiasmante. Le urla degli allenatori hanno rimbombato nella bolla di vuoto del catino del Westfalenstadion sui cui spalti deserti è risuonato per novanta minuti l’assordante silenzio del mitico “Muro giallo” (omaggiato a fine gara da Reus e compagni). I cameraman erano bardati con le mascherine, così come i giocatori in panchina e i poveri raccattapalle, solo quattro in tutto l’impianto, come fosse in corso una gigantesca sfida ai quattro cantoni.

Mi hanno lasciato perplesso anche le esultanze: sul primo goal Haaland e compagni hanno fatto un balletto ben distanziati; ad un’altra segnatura si sono dati di gomito manco fossero Di Maio e Silvia Romano. Non vedo il senso di impedire un abbraccio a due giocatori che stanno a strettissimo contatto già durante le fasi di gioco.

Esultanza di gomito ai tempi del Covid

Altro particolare che mi ha colpito sono state le divise senza cognomi. Probabilmente l’argomento è stato affrontato in telecronaca ma io faccio fatica a seguire i commentatori con i bimbi che “zompano” per il salone. Spero che qualcuno possa spiegarmi il motivo (sicuramente ci sarà) di tale scelta. Forse è legato alle difficoltà di approvvigionamento delle casacche.

Il punto più importante, però, riguarda la condizione fisica e le motivazioni dei giocatori. Io non sono un esperto di calcio tedesco ma credo che in Bundes si corra mediamente di più di quel che ho visto oggi pomeriggio. Le squadre, soprattutto una, sembravano al ritiro di metà luglio. Ovviamente non possiamo fargliene una colpa. Sicuramente tra venti giorni sarà tutta un’altra musica.

Esultanza Borussia di fine partita

Tuttavia il largo successo del Borussia mi ha lasciato con una brutta sensazione: non si tratta di un risultato non pronosticabile, però mi è sembrata evidente una disparità di motivazioni enorme tra le due compagini. I padroni di casa lottano per il titolo, mentre gli ospiti sono a metà classifica, decisamente lontani anche da una possibile qualificazione per la prossima Champions League. Se già in una situazione normale, a questo punto della stagione, è difficile che tutte le squadre s’impegnino a fondo in ogni partita, ho la sensazione che dopo la pausa forzata di questi mesi il fenomeno possa enormemente acuirsi fino a prendere una piega insostenibile.

Todibo da quattro in pagella

Spero di essere smentito dai fatti ma a me pare che, virus a parte, il nemico più temibile da sconfiggere perché i campionati possano giungere a termine in maniera dignitosa è l’apatia. Non vorrei trovarmi ad essere l’allenatore di una di queste “squadre senza obbiettivi“. Riusciranno i tecnici ad infondere ai propri giocatori le giuste motivazioni per affrontare al meglio questa difficile maratona estiva che li vedrà impegnati ogni tre giorni, a temperature molto elevate e con la consapevolezza che il giochino possa essere nuovamente interrotto, questa volta in maniera definitiva? Perché se dobbiamo passare giugno e luglio a vedere decine di Borussia-Schalke forse è davvero meglio non ricominciare…