Fantozzi aveva un programma formidabile: calze, mutande, vestaglione di flanella, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle per la quale andava pazzo, familiare di Peroni gelata, tifo indiavolato, rutto libero!

Quante volte abbiamo citato Fantozzi prima di organizzare una seratona sul divano davanti al big match della settimana? Quante altre volte ci siamo sentiti come Fantozzi, obbligati dal lavoro o da un invito “che non si può rifiutare”, a disertare quel big match e ci siamo attaccati alla radiolina (nella versione postmoderna allo smartphone) per tenerci aggiornati? “Parata miracolosa del portiere inglese. Rimessa dal fondo. Palla controllata da Benetti che lancia Pulici sulla sinistra. Scatto formidabile e cannonata di Pulici che sfiora il palo! La palla è ora controllata a tre quarti di campo da Bellugi. Da Bellugi a Capello in funzione di ala destra. Saltato il mediano inglese McKinley che cerca di morderlo al limite dell’area. Tiro, nuca del terzino inglese, tibia di Capello. Nuca ancora. Mischia paurosa! Naso! Nuca! Tibia! Nuca! Orecchio! Entra Pulici, fuori di un soffio! Scusate l’emozione, amici che state comodamente seduti davanti ai teleschermi, nessuno escluso, ma sono centosettanta anni che non vedevo una partenza così folgorante degli azzurri! La palla è ora a Tardelli, scatto di Tardelli. […] A Savoldi, tiro, nuca di McKinley, tibia di Savoldi, naso di Antognoni. Nuca del portiere inglese, naso di McKinley, tibia di Benetti, nuca, naso…” Epico.

Alzi la mano chi non si è mai trovato in una situazione del genere. Che fosse la partita della nostra squadra del cuore o quel posticipo del lunedì che ti basterebbe un golletto di Gregoire Defrel per vincere la giornata di fantacalcio. Io ne ho una sfilza di serate del genere da raccontare, aihmé, soprattutto legate al lavoro.

E quante altre volte siamo partiti per andare allo stadio, o anche solamente al bar, sempre per il big match della settimana, per trovarci in balia di bande di scalmanati? E magari non tifavamo per nessuna delle due squadre in questione, ma eravamo lì giusto per una birretta e per aspettare quel cavolo di gol di Defrel. Una volta ho preso una sediata che mannaggialap….hai voglia ad urlare “Win the best”.

E, infine, quante volte con gli amici abbiamo provato ad imitare i nostri beniamini e, sfiaccati dagli anni di troppo e dal campo più pesante del solito (che è una scusa che usiamo anche se da dieci anni e passa si gioca sempre sul sintetico) abbiamo finito per vedere San Pietro sulla traversa della porta verso fine partita? “Verso il dodicesimo del primo tempo cominciano i primi drammatici sintomi di collassi cardiocircolatori. E implacabilmente si presenta sul campo di gioco il “nuvolone da impiegati”. Ogni impiegato ha la sua nuvola personale. Sono nuvole maligne che stanno in agguato anche quattordici mesi, ma quando vedono che il loro uomo è in ferie o in vacanza gli piombano sulla testa scaricandogli addosso tonnellate di pioggia fitta e gelata“.

Anche l’Hyboria League vuole rendere omaggio a Paolo Villaggio. Le vicende di Fantozzi, come quelle di qualsiasi italiano medio che si rispetti, si incrociano sempre con storie di pallone. Speriamo che tu ora sia lassù, non dietro ad una colonna bianca, ma a fianco al maestro Vujadin Boskov. A distillare perle di saggezza e a ricordare insieme lo scudo della Samp ’90-’91. Una gioia solamente, ma indimenticabile.

Rip genio

Un anonimo scriba di Aquilonia